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al testo di Marina Pacifici
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Il rimpianto si trasfigura
nel tuo volto amato e perduto. La nostalgia s’ammanta del tuo sguardo nel mio singulto soffocato e muto, in ogni tuo vivido ricordo nel presente afono e incolore Che mi sfiora sordo. Ascolta, mio soave angelo il mio malinconico canto…. Il vento gelido confonde le mie celate lacrime Con la brina della mia solitudine sui sentieri del passato cristallizzate. E torna la crudele Memoria che m’attanaglia il cuore. Nel fremito d’inquietudine, nella morsa della nostalgia di Te, mio primo ed eterno Amore. Nel riverbero del lago, all’ombra salice in fiore abbracciami ancora. Nella carezza dei ricordi dilegua come bruma al sole Di Te il rimpianto e l’incolmabile assenza dal lacerante dolore. Consola il mio pianto nel vento di nuove stagioni. Restami accanto nella giostra iridescente, avvolgimi di luce nell’arcobaleno di vivaci emozioni, sbocciate alla musica sublime della tua angelica voce. Alla memoria di mio padre Emilio |
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